Classifica Premio Letterario Le Nuvole-Russell edizione 2009

PREMIO LETTERARIO NAZIONALE

“LE NUVOLE – PETER RUSSELL”

vIII° EDIZIONE 2009

 

Il 21 Novembre 2009 alle ore 16.00 nellaSala Don Giustino”,  presso il Centro Spirituale dei Padri Vocazionisti in Via Manzoni, 225  Napoli, si terrà la cerimonia conclusiva della VIII edizione del Premio Letterario “Le Nuvole – Peter Russell” 2009.

 

Classifica Finale Sezione Poesia in Lingua

Plenilunio nuziale di Marcella Ferraro – Omegna (Vb)

Il Tempo di Patrizia Massara – Reggio Calabria

ex aequo L’auriga di Carmela ParlatoTorre del Greco (Na)

ex aequo Insegnami ad aspettarti di Claudio Prili – Roma

5° Temporale di Carmela Basile – Cesa (Ce)

Segnalazioni di merito:

Il Treno di Danilo Tabacchi – Carpi (Mo)

Il Tempo dei sorrisi di Vincenzo Cerasuolo – Marigliano (Na)

 

Classifica Finale Sezione Libro-Silloge

1° Geografia del mattino di Gian Piero Stefanoni Roma

2° L’angelo di pietra di Roberto Bigotto – Piove di Sacco (Pd)

3° Ora che fugge il giorno di Renzo Piccoli - Bologna

4° Imperfezioni di Salvatore Lagravanese – Casal di Principe (Ce)

5° Nello scriverti queste parole… Santino Mirabella – Catania

Segnalazioni di merito:

Giovedì di Ciro Cianni – Belvedere Marittimo (Cs)

 

Classifica Finale Sezione Narrativa

I premi non sono stati assegnati in quanto le opere pervenute, sebbene di buona qualità, non hanno incontrato il pieno consenso della Giuria.

Segnalazioni di merito:

Un fiore di Pervinca di Patrizia Ginoble – Castelletto Sopra Ticino (No)

Cani! di Antonio Covino – Napoli

Anniversario di Gennaro Liscio – Portici (Na)

Un Canto nel buio di Filippo Solito Margani Palermo

Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza
Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza

           

Sezione Libro

Geografia del mattino di Gian Piero Stefanoni – Roma

 

 

Per vederle bianche

 

Per vederle bianche quelle fontane

nel freddo delle giostre e degli spazi,

con mano di donna, uova schiuse alla notte.

 

Si torcono nei loro modelli le statue,

riproduzione, conferma di certa nostra arte,

di santa sapienza impronunciabile.

 

La prospettiva è dentro, là devi stare, là è vocazione.

Non differisce il punto dell’esser corpo.

 

Sui dorsi ben piantati, la spinta e il rifrangersi

in alto dell’acqua, il lascito a mo d’esempio dei fiumi.

 

Quella fatica insieme di esserci e passare.

 

Peter Russell
Peter Russell

2° Sezione Libro

L’angelo di pietra di Roberto Bigotto – Piove di Sacco (Pd)

 

 

L’angelo di pietra

 

Ho vissuto

nella pietra

questo mio dolore,

in un grido

di alabastro!

 

Ali di nubi

– picchiate –

nell’azzurro

tenue

 – notti –

dai lumi

d’argento!

 

Tormento!

E’ il male

di vivere:

perché non sono

mai contento?

Se anche riuscissi

ad arrampicarmi

sulle stelle

non troverei

la pace:

se fossi un angelo

vorrei essere

Dio!

 

Tutto è vanità!

Ho visto

i grandi

della terra

infelici

sopra i loro

giocattoli d’oro

– rinchiusi –

nelle loro prigioni

di smeraldo

 – disfatti –

dai loro ozi

nocivi

e dai loro idoli

di sangue!

 

Ho vissuto

nel granito

il peso

del mio talento;

ho pianto lacrime invisibili,

ma taglienti

sul mio cuore

pieno di cicatrici.

Ricordo!

Sei come

un monumento

di sale

al mio tempo

devastato,

una tomba

scolpita

dalla lava

perché un giorno

ti sei voltato

indietro!

 

Come in un bassorilievo

ho vissuto

le cose belle

della vita:

come in un mosaico

raffigurante un fiume

che è sempre

fermo

e mai riesce

a scorrere

verso il mare.

Illusione! Sei la foto

di un bacio

sussurrato

tra due amanti

ma che rimane

per sempre sulla carta

e sulle labbra

e muore!

 

Inerte,

come un angelo

di pietra,

che non riesce

a raggiungere

il cielo.

Roberto Bigotto, Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza
Roberto Bigotto, Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza

 

 3° Sezione Libro

Ora che fugge il giorno di Renzo Piccoli Bologna

 

 

Il giorno di Angela Merici

 

Per un filo d’erba che cresce

questa fatalità del nulla

una rincorsa infallibile

eppure fantastica e inebriante

 

Stringere fra le braccia nude

il massimo rispetto delle illusioni

oppure perdersi fra i rami

di iridescenti biancospini

 

Un pendolo fra i ricordi

una vasca impossibile

nel centro del centro di Firenze

e poi il frastuono dei piagnistei

le querule richieste degli arroganti

 

Quali traverse segna la nostra vita

biasimi forse il momento fuggitivo

lo strazio dei mondi incompresi

e tergiversare tra gli alambicchi

di promesse, di ritorni, di prolusioni

 

Ma vada tutto oltre il verso

se non posso comprenderti

se l’amore è di ghiaccio

e per noi vane sono le richieste

 

Oggi l’universo è fuori uso

ma fuori il sole più lancinante

promette meteore e vendette

quali fatalità! Quali furori!

 

Non aggiungere altro

al mio male

basta uno sguardo di impazienza

Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Renzo Piccoli
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Renzo Piccoli

 

4° Sezione Libro

Imperfezioni di Salvatore Lagravanese – Casal di Principe (Ce)

 

 

Giace stanca e rassegnata

Su volto la bellezza

Sembra un mostro partorito dalla terra

 

Non è per gli eletti né garanzia di gioia

E’ fugace estasi

E’ guizzo arido e screziato

E svanisce

Nella più perfetta delle ombre

Quando Dio richiama a Sé ogni volto …

 

Giace rassegnata e stanca

Sul volto la bellezza

Sembra un mostro partorito dai cieli

A volte il prodigio è imperfetto

Salvatore Lagravanese, Angelo Cocozza e Maria Pia De Martino
Salvatore Lagravanese, Angelo Cocozza e Maria Pia De Martino

5° Sezione Libro

Nello scriverti queste parole… Santino Mirabella Catania

 

 

D’indolenza

 

D’indolenza mite e turpe

ricoprirsi;

scivolante, avvolgente

separarsi;

dal resto or separato

e per ciò stesso esterno;

rimirarlo angosciato

rimanendo fermo.

 

E l’angoscia s’ammanta

di tristezza sanguinante,

di sangue che non offro …

o solo qualche goccia;

angoscia che non paga,

che soffre e che non offre,

peggior dell’indolenza

che di sé stessa non s’accorge.

 

Davide Di Pinto e Raffaele Colombo
Davide Di Pinto e Raffaele Colombo

1° Sezione Poesia

Plenilunio nuziale di Marcella Ferraro Omegna (Vb)

 

 

Plenilunio nuziale

 

E colsi la luna lassù,

oltre alpestri cime innevate.

Stregava, a febbraio, la notte mia

                                      insonne.

Mari e monti suoi,

                - travolgente bellezza! –

tutta accendeva ai lontani.

Svestita,

                di luce incantava

d’amorosi gli sguardi.

E sfilava di là, nel cielo, la luna.

S’alzavano qui le maree,

s’inquietavano greggi di lupi.

Ma morbido era il suo andare,

          quasi passi di giovane sposa

e mobile il corteo

                          di stelle

un velo il prato celeste ammantava.

A guardia ruggiva,

ampia chioma sua forte scuotendo,

                            il Leone:

spagliava l’Oceano

e quieto sciame di Pesci sfuggenti

veloce agitando

                   unghiata una zampa.

Oltre la sponda nuziale portava la luna,

nel cerchio alone di tulle …

Luce calda d’eternità vi cercavo

– me franta dall’esilio svegliasse! –

in sconfinati spazi, in mare infinito

e oltre, oltre il vetro, limpidi i tratti

del mio sposo dal balcone subito colsi.

Marcella Ferraro, Angelo Cocozza e Maria Pia De Martino
Marcella Ferraro, Angelo Cocozza e Maria Pia De Martino

 

 

2° Sezione Poesia

Il Tempo di Patrizia Massara Reggio Calabria

 

 

Il tempo

 

Il tempo dell’ansimante viaggio delle nuvole

velo alle pupille che vorrebbero rifletter l’azzurro.

Il tempo del fiore strappato alla terra

vuoto di orgoglio pronubo della sua bellezza.

Il tempo delle aquile che non corrode

aleggia troppo lontano troppo solitario.

Il tempo della lucerna sempre accesa

e delle vergini che corrono scalze,

quello mi interessa e bramo.

E se tutto il nostro tempo si sciogliesse in festa

correremo incontro allo Sposo.

Non ho tempo per le preghiere

solfeggia la cantilena a sera

quando le stelle brillano una ad una

vibrando antica melodia nell’aria

e nella mite gioia del cuore

e quando il tempo mi manca,

sono io che manco al tempo.

Ma ripeto che non ho tempo

e quando lo trovo

all’improvviso

come un dono da scartare,

lo osservo con sospetto, lo scruto.

Poi gli giro intorno, lo annuso e decido:

ora lo interrogo.

Non mi risponde e allora insisto,

lo spingo, lo provoco

lo rivolto ed eccolo prepotente.

Lo rigiro, lo ripiego, ma non trovo la piega giusta.

Non solo fa orecchio da mercante

ma accetta anche tutto come un sacco vuoto.

Infine si affloscia e …

scompare e allora …

allora non ho più tempo.

E’ evaporato fra le tue dita stropicciate dagli anni,

è sgusciato fra l’artrite e l’aria rarefatta del polmone

e si è lasciato cadere stracco, muto,

guardingo alfine nei miei confronti.

Avessi chiesto di aver più tempo per pregare,

mentre la luce tiepida del sole

varcava il nembo e l’abitudine!

 

 

ex aequo Sezione Poesia

Insegnami ad aspettarti di Claudio Prili Roma

Nella ciclicità della natura di ogni esistere, ritorna memoria come vita che attende motivazione al costante stato di vigilia. L’uomo arriva da oscuri ambiti di ipotesi, ma soccorre la memoria che è storia di altri divenuti noi. Solo così orizzonti provvisori riapprendono alla luce della grazia che scaturisce dalla essenziale sacralità di memoria ricomposta: il poeta qui con trasparenze commoventi compone una parola che è dizione di intimità con un padre  amato e perduto ma che nel frattempo diventa

allargamento del mondo come Parola guidata dai ricordi d’amore per monito all’avvenire.

 

Insegnami ad aspettarti

 

E quando arrivi

non fare mai rumore,

svelto come il topo

appendi il tuo cappello

sulle spalle del dolore

 

hai il volto pallido

e la punta delle dita gelate,

ma se la vipera soffia

vuol dire che è estate

 

quanto tempo

il giardiniere al campo

attese di coprire

le tue scarpe nuove,

ma tu le donasti

una mattina chiara al cielo

 

e da allora fioriscono ogni anno

margherite ignare

su un ceppo di legno

a cui manca il cuore.

Claudio Prili, Angelo Cocozza e Maria Pia De Martino
Claudio Prili, Angelo Cocozza e Maria Pia De Martino

  

  ex aequo  Sezione Poesia

L’auriga di Carmela Parlato – Torre del Greco (Na)

 

L’auriga

 

Per lungo tempo sei stato

l’auriga della mia mente;

a causa tua m’infilavo

in vie troppo strette,

sovrastate da cieli

fermi come lame,

metà carrozza reale

e metà diligenza in forte ritardo,

per mettermi in salvo

da turbe di mendicanti

e di fattucchiere.

Ora io sono quello che resta

di me stessa,

un po’ del verde-maiolica

di quell’abito (ricordi?),

che indossavo una mattina

a quindici anni;

un isolotto ancora felice

in mezzo alla tempesta

che, per quanto sia parte di me,

mi appare più lontano di una stella, a volte.

Ora io dovrei imparare a circoscriverti,

a relegarti nel tuo tempo:

scendere a una qualunque stazione di posta

e lasciarti risalire a cassetta,

senza neanche accorgerti

che non sono più fra i tuoi passeggeri.

Perché tutto è così frammentato,

logoro, mutato di fronte all’infinito

sogno dell’adolescenza,

così ridotto rispetto all’assoluto.

Carmela Parlato, Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza
Carmela Parlato, Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza

 

5° Sezione Poesia

Temporale di Carmela Basile Cesa (Ce)

 

 

Temporale

 

Il temporale lasciò indenne

questo spicchio di mondo.

 

Affossata, la nebbia lenta svapora

e la collina esce a rintagliarsi

il suo pezzo di cielo.

Coi rami, gli ulivi lacerano

le ultime ragnatele grigie.

Un carretto riprende il rotolio

unisce, la voce, l’antico suo richiamo.

Ai balconi, le donne, occhi irritati

al cielo, ridistendono i panni.

I bambini sono già sulla via:

piccole biglie d’oro saltellanti

in pozzanghere d’azzurro.

 

Il verde si ravviva, ne asciuga

il pianto, questo sole stranito,

che ritrova la sua mai spenta

voglia di cantare.

Carmela Basile, Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza
Carmela Basile, Maria Pia De Martino e Angelo Cocozza
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Ciro Cianni
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Ciro Cianni
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Vincenzo Cerasuolo
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Vincenzo Cerasuolo
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Gennaro Liscio
Maria Pia De Martino, Angelo Cocozza e Gennaro Liscio

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